Guide Pratiche

SCEGLIERE UNA PAGAIA

Testo ed immagini di Aldo Varotto

Sulle canoe canadesi si possono utilizzare moltissime pagaie.
La principale caratteristica comune a tutte è la pala singola (n.d.r.: c'è qualcuno che utilizza anche sulle canadesi la pagaia a pala doppia da Kayak, ma si tratta di una tecnica anomala che non riguarda gli interessi di AICAN).

Una buona pagaia deve combinare tra loro molti fattori:

  • Un'impugnatura che riempie perfettamente il palmo della mano
  • Un manico liscio, ovalizzato, che non si piega, ma non è nemmeno così rigido da traumatizzare i tendini del canoista
  • Una pala che taglia facilmente l'acqua e che si immerge senza "plonf"
  • Una grande maneggevolezza, e l'assenza di vibrazioni.
  • Un buon bilanciamento del punto di fulcro, che non dia la sensazione di maneggiare una pala da neve.
  • Un aspetto gradevole.
  • Resistenza e durata che consentano un utilizzo protratto negli anni.

Anatomia di una pagaia

In tutte le pagaie sono presenti una serie di elementi (dal basso verso l'alto):

  • La pala Che trasmette effettivamente la forza del canoista sull'acqua;
  • Il collo cioè la zona di passaggio dalla pala al manico.
    In una buona pagaia il peso è perfettamente bilanciato in corrispondenza del collo.
    Appoggiando la pagaia su di un dito, dovrebbe rimanere perfettamente bilanciata ed orizzontale (peso della pala equivale perfettamente a quello del manico e del pomello).
  • Il manico
  • L' impugnatura

Questi elementi si diversificano per forme, dimensioni e materiali e si combinano opportunamente per generare pagaie con caratteristiche molto diverse che possono essere suddivise in due gruppi principali:
quelle tradizionali o classiche e quelle moderne. Le prime sono costruite da un unico pezzo di legno, e hanno delle pale allungate verticalmente e strette.
Quelle ultime vengono costrute con materiali estremamente diversificati ed includono:

  • Pagaie di base, solide, economiche, ed esenti da manutenzione
  • Pagaie da acqua mossa
  • Pagaie da velocità e da gara
canoe Una pagaia canadese classica costruita da un solo pezzo di legno oliato. Una pagaia da maratona in legno laminato e manico piegato. Una pagaia da slalom con pala in carbonio.

Forma

La forma, soprattutto quella della pala, è l'elemento che condiziona maggiormente le caratteristiche e l'utilizzo di una pagaia.

Forma della pala

La pala e le sue caratteristiche sono uno degli elementi più importanti per condurre una canoa canadese. Trasmette quasi tutti gli sforzi del canoista. E' lo strumento attraverso il quale si manifesta e si realizza l'azione del canoista. Diventa perciò comprensibile che questo elemento debba migliori caratteristiche possibili di efficienza. A parità di superficie si distinguono innanzitutto pale grossolanamente rettangolari con basso rapporto altezza/larghezza, e pale di forma allungata con alto rapporto altezza/larghezza. Le prime sono adatte all'acqua mossa ed ai torrenti, sono utilizzabili anche in acqua poco profonda, sono meno ingombranti, ed offrono una buona "presa" sull'acqua. Le seconde sono particolarmente adatte ai laghi ed all'acqua fonda: risultano particolarmente docili nei movimenti in acqua, e semplificano l'esecuzione delle correzioni e delle manovre di pagaiata classica canadese.

La simmetria delle due facce della pala è un secondo elemento di grande importanza.
Una pala con superfici simmetriche, presenterà sia la superficie di spinta, sia il dorso lievemente convessi. Questa convessità tende a far "scivolare" sui lati l'acqua su cui spinge la pala, e quindi a ridurne l'efficienza. Per contro sono più facili da manovrare, e da fare scorrere di taglio in acqua.
Una pala con superficie posteriore di spinta piana, o concava, ed una superficie dorsale convessa, è più efficace nel trasmettere la spinta, ma sarà poco maneggevole nei movimenti laterali. Quando viene spostata in acqua "di taglio", tende infatti a muoversi su una traiettoria curva, ed eserciterà uno sforzo torsionale sull'asse del manico. Spessissimo le pale con sezione trasversale asimmetrica, presentano anche una concavità longitudinale (dall'alto verso il basso) Le pale a sezione asimmetrica sono utilizzate nelle pagaie da velocità e da gara (spesso in associazione a manici curvi), ma sono poco adatte alle tecniche di pagaiata classica.


Sezioni trasversali della pala di una pagaia

puntecanoe

Quanto più è sottile lo spessore della pala, tanto più sarà leggera, e facile da far scorrere lateralmente nell'acqua. Purtroppo aumenterà anche la flessibilità e la fragilità.



Forma del manico

Il manico generalmente ha una sezione lievemente ovalizzata con diametro maggiore in direzione anteroposteriore e leggermente ridotto in senso trasversale.
Questo consente di risparmiare materiale e peso, e di mantenere una buona resistenza agli sforzi impressi alla pala.
Il manico spesso è anche rastremato verso l'alto, cioè si riduce progressivamente allontanandosi dalla pala.

Alcune pagaie presentano un manico piegato in avanti di 12-14° in corrispondenza del collo.
Questo tipo di pagaie è stato sviluppato per le gare di marathon, dove hanno dimostrato una maggore efficienza rispetto a quelle con manico dritto, ma ora si stanno diffondendo anche tra i canoisti "normali".
L'angolo tra il manico e la pala, consente di mantenere in acqua la pala più verticale durante la lunghezza della pagaiata, ed aumenta l'efficienza.
Spesso queste pagaie vengono utilizzate con colpi più corti e frequenti, e cambiando lato di pagaiata anziché eseguire le manovre di correzione.


Forma dell'impugnatura

Le pagaie in legno monopezzo generalmente hanno un'impugnatura a pera rovesciata (ed appiattita). Quest'impugnatura ha un aspetto gradevole, ma non consente di modificare la lunghezza del manico della pagaia.

Alcune popolazioni di indiani nativi del nord america utilizzavano delle impugnature sferiche, che consentivano una buona presa ed un'ottima rotazione della pagaia anche quando veniva trascinata lateralmente nell'acqua.

Le pagaie da acqua mossa, e quelle in materiali compositi, generalmente hanno un'impugnatura a "T".
Consente un'ottima presa, e consente di controllare con la mano superiore la direzione della pala.
L'impugnatura viene fissata al manico in un secondo tempo (non durante la costruzione della pagaia). Questo consente di personalizzare la lunghezza del manico in base alle esigenza del canoista, e di fissare poi l'impugnatura.

bent_shaft_handle Forma ed impugnatura di una pagaia a manico piegato.

Dimensioni

sezioni canoa Valutazione della lunghezza del manico di una pagaia


Una pala "standard" ha una superficie di circa 800-950 cm2. Dimensioni maggiori possono essere vantaggiose per canoisti particolarmente forti e resistenti. Possono essere utili per avere una maggior "presa" in acqua mossa. Pagaie con pala di dimensione ridotta, sono meno affaticanti, e consentono di mantenere ritmi di pagaiata a frequenze maggiori. Richiedono una maggior padronanza delle tecniche di conduzione, soprattutto in acqua mossa.

Lunghezza del manico

Indipendentemente dalla scelta del tipo di pagaia, che abbia il manico riritto o curvo, che sia di tipo classico, o da gara, la lunghezza della pagaia dovrebbe essere determinata dalla lunghezza del manico piuttosto che dalla lunghezza complessiva dell'intera pagaia.

La lunghezza del manico dovrebbe equivalere alla distanza tra la spalla del canoista e la linea di galleggiamento.
Per determinare questa distanza basta inginocchiarsi sul pavimento, e controllare che la pagaia da scegliere, appoggiata con il pomello sul pavimento, abbia il "collo" all'altezza del mento.
Un metodo alternativo consiste nel sedersi su una sedia, misurare la distanza tra la seduta ed il mento, che va infine aumentata di 15 cm.


Materiali

Legno

Il legno è un materiale composito naturale, formato da molecole di cellulosa a catene lunghe, collegate da legami trasversali, e legate tra di loro dal lignum.
Da questa particolare struttura derivano le proprietà di resistenza, durezza, galleggiabilità e durata.
E' un materiale molto più robusto dell'acciaio a parità di peso.
E' per questo, che ancora oggi viene utilizzato in costruzioni aeronautiche, navali, per eliche, sci, ed attrezzature sportive per grandi prestazioni, nonostante l'avvento di materiali tecnologici come kevlar e carbonio.

Siccome non esistono due pezzi di legno uguali, per colore, venature, orientamento delle fibre, ecc., e poiché ogni pezzo viene ritagliato e sagomato a mano, ogni pagaia una é specie di scultura, un esemplare unico irripetibile.
Ed ovviamente, la bellezza e la sensazione che da una pagaia in legno non hanno confronti.
Provate a chiedere ad un vecchio canoista perché ama la sua pagaia in legno; probabilmente vi risponderà che gli fornisce una sensazione piacevole.
È la ragione per cui alcuni amano appendere la propria pagaia in legno al muro di casa o dell'ufficio.

Le pagaie in legno hanno l'elasticità e la resistenza perfette, per ore ed ore di pagaiata ininterrotte.

Possono essere costruite o modificate facilmente in base alle vostre esigenze.



Materiali compositi

Materiali come il kevlar ed il carbonio hanno caratteristiche eccezionali soprattutto in termini di peso e rigidità.
Hanno qualche pecca in termini di bellezza, calore ed elasticità, consentono di realizzare forme impensabili per il legno.
Curve complesse, bordi affilati come lame di coltello, assenza di manutenzione, rigidità estrema, e leggerezza, sono le caratteristiche delle pagaie costruite con questi materiali.
Alcune sono sensibili alla luce ed al calore.


Plastica ed alluminio

Queste pagaie sono piuttosto diffuse per il loro costo molto ridotto (anche 10 volte inferiore a quello di una buona pagaia in legno o in meteriale composito), e le facilità di reperimento. Il manico normalmente è costituito da un tubo di alluminio.
L'impugnatura e la pala sono in plastica.
La pala generalmente è piatta ed ha una superficie irregolare attraversata longitudinalmente da una serie di nervature che dovrebbero irrigidirla, e che creano un alloggiamento centrale per la parte del manico.

Sono sbilanciate, rumorose, poco maneggevoli e poco efficienti.
Consigliabile evitarle se si vuole trarre piacere dalle proprie escursioni in canoa.

Testo e foto di Aldo Varotto